Ambiente

PROGETTO PILOTA «PROTEZIONE DEI GRANDI RAPACI» GRIGIONI

Nel Canton Grigioni è in corso un progetto pilota per la protezione di avvoltoi, aquile reali, falchi pellegrini e gufi. Uno degli obiettivi del progetto è informare i piloti di parapendio sui siti di nidificazione di questi volatili, cosicché abbiano la possibilità di aggirare volontariamente questi luoghi durante la delicata fase della nidificazione.

Premessa

Grandi uccelli rapaci come avvoltoi, aquile reali, falchi pellegrini e anche gufi sono rari in natura, tanto da essere classificati come minacciati o potenzialmente minacciati (cfr. Lista Rossa degli uccelli nidificanti, UFAM).

Durante la nidificazione nei mesi invernali e primaverili, queste specie reagiscono con particolare sensibilità ai disturbi. Nel peggiore dei casi il nido con le uova o i piccoli appena nati viene abbandonato dai genitori, con conseguente raffreddamento delle uova o impossibilità di sopravvivenza per i giovani volatili. Il calo del tasso di nidificazione riscontrato tra queste specie aggrava ulteriormente la situazione di minaccia. In questa fase delicata, anche chi pratica il volo libero può diventare un fattore di disturbo rilevante.

ZONE DI PROTEZIONE DEGLI UCCELLI

Per aumentare le probabilità di schiusa e contribuire alla salvaguardia delle popolazioni, nel Canton Grigioni è in corso un progetto pilota con cui testare, in periodi e aree limitate, l’efficacia delle zone di protezione degli uccelli.

In collaborazione con la Stazione ornitologica svizzera di Sempach sono stati individuati i siti di nidificazione delle suddette specie che potrebbero essere disturbati da chi pratica il parapendio. L’Ufficio per la caccia e la pesca del Canton Grigioni sta verificando se questi siti sono occupati da coppie nidificanti. In caso affermativo, intorno a essi si potranno attivare delle zone di protezione. Le zone di protezione attive saranno comunicate dalla FSVL a piloti, club e scuole di volo. Aggirare tali zone è consigliato e a discrezione del singolo.

 

FAQ

  • Dove trovo le zone attive?

    Database FSVL dello spazio aereo, XContest, canali di comunicazione dei club

     

  • Quanto sono estese le zone di protezione?

    Le zone di protezione hanno una forma cilindrica e si estendono per un raggio di 500 m e un’altezza di 300 m al di sotto e al di sopra del sito di nidificazione.

     

  • Quando viene attivata e successivamente disattivata una determinata zona?

    Le zone vengono attivate non prima di gennaio, e soltanto in caso di occupazione del nido. Al più tardi entro metà giugno tutte le zone vengono nuovamente disattivate.

     

  • Ci sono delle conseguenze se non rispetto una zona di protezione?

    Per le pilote e i piloti: No, aggirare le zone di protezione è facoltativo.
    Per gli uccelli che nidificano sulle rocce, invece, in caso di disturbi aumenta il rischio di abbandono della nidiata.

  • Perché proprio la FSVL lancia un progetto di questo tipo?

    Il progetto consente ai piloti di contribuire volontariamente alla protezione della fauna selvatica e quindi alla biodiversità. La biodiversità in Svizzera è sotto pressione, per cui le autorità si vedono costrette, accanto a riflessioni di altro tipo, a porre sempre maggiore attenzione agli sport ricreativi e quindi anche al volo libero. Gli appelli come quello di costituire zone di tranquillità più ampie si stanno facendo sempre più accorati. Il progetto vuole essere una risposta a questa pressione. Introducendo una misura fortemente circoscritta a livello spaziale e temporale, fornisce un contributo significativo alla protezione della fauna selvatica e favorisce la biodiversità. La FSVL è convinta che con questo approccio proattivo e cooperativo si possano evitare future restrizioni più ampie.

     

  • Il progetto rimarrà in essere a titolo permanente e verrà esteso anche ad altri Cantoni?

    Al momento non è ancora stato deciso, dipenderà dall’andamento della fase pilota nel Canton Grigioni.

     

  • Perché l'aquila reale è inclusa nel progetto?

    Secondo la Lista Rossa l’aquila reale è "solo" potenzialmente minacciata, la popolazione nelle Alpi è quasi satura e la competizione intraspecifica è un importante fattore di riduzione del tasso di nidificazione. L’aquila reale viene presa in considerazione nel progetto pilota per le seguenti ragioni (valutazione tecnica della Stazione ornitologica svizzera):

    Le Liste Rosse valutano il grado di pericolo delle specie (o degli habitat) autoctone sulla base di rapporti scientifici. L’aquila reale è elencata come «potenzialmente minacciata» nel livello di preallarme della Lista Rossa. Il monitoraggio e l’applicazione di misure di protezione sono appropriati per queste specie, al fine di riconoscere tempestivamente (nuove) potenziali minacce. La Svizzera ospita circa un quarto di tutte le aquile reali presenti nell’intero arco alpino. Ha quindi una responsabilità particolare nel proteggere questo maestoso uccello. L’aquila reale è rara rispetto ad altre specie di uccelli. Raggiunge la maturità sessuale solo all’età di 5 o 6 anni, ha pochi piccoli e reagisce in modo estremamente sensibile a eventuali disturbi nei pressi del nido nella fase iniziale del periodo riproduttivo. Poiché la loro posizione nei Grigioni è ben registrata, i nidi delle aquile reali possono essere presi in considerazione nel progetto. Grazie alla pubblicazione della posizione approssimativa della riproduzione, le pilote e i piloti hanno la possibilità di proteggere le "regine dell’aria" durante la delicata stagione riproduttiva.

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